CAPODANNO 2000: PARIGI - PARTE QUARTA

 
(continua da qui)

Dopo la breve pausa necessaria per ultimare la mia ispirazione parigina, prosegue oggi il racconto del mio viaggio nella Ville Lumière. Immagino sarete curiosi di conoscere il resto. Vi dirò, pure io! Ho aperto il mio diario di bordo in questo istante e, credeteci o no, il suo contenuto è una (ri)scoperta pure per me!

(dal Diario di bordo del 30 dicembre 1999)

Giornata grigia e fredda. Il programma del giorno prevede essenzialmente la visita all’Île de la Citè.

Con nostro sommo dispiacere apprendiamo che la Sainte Chapelle è chiusa a causa dei danni provocati dalla bufera.

Per chi non lo sapesse questo capolavoro dell’arte gotica ha origini antichissime (metà del XIII secolo) e la sua costruzione fu ordinata da re Luigi IX il Santo, che la volle come cappella palatina. 

È uno dei monumenti più importanti di Parigi.

Ricordo perfettamente la delusione di quel momento, perché avevamo una grande aspettativa per questa visita. Per fortuna abbiamo avuto occasione di ammirarla qualche anno dopo durante la nostra sosta in città, rientrando dai Castelli della Loira. Vi assicuro che toglie il fiato!

Ci dirigiamo, quindi, senza indugio a Notre-Dame.

La cattedrale dà il meglio di sé all’esterno grazie alle arditissime e slanciatissime architetture gotiche. Colpisce in modo particolare l’abside, sorretta com’è da una serie di archi rampanti di incredibile leggerezza.

All’interno, un po’ troppo affollato, la penombra diffusa fa risaltare i colori dei meravigliosi rosoni, che risalgono alla seconda metà del ‘200 e che, con i loro tredici metri di diametro, sono tra i più belli della città.

La sacrestia contiene il Tesoro della Cattedrale: manoscritti, reliquiari, paramenti sacri, tutti legati alla storia del monumento. Non ci colpisce in modo particolare.

Vista la ressa, dopo un rapido giro, andiamo ad accodarci per salire sulle torri. Ci armiamo di santa pazienza e cominciamo ad aspettare. Sebbene la fila non sia lunghissima, si stenta a proseguire. Il motivo non è subito chiaro e l’attesa diventa pesante, merito anche del freddo pungente. Scopriamo poi, che il percorso non può contenere più di una cinquantina di persone e che i gruppi hanno priorità assoluta. Per cominciare il nostro giro dobbiamo aspettare un’ora e mezza.

La noia accumulata si dirada ben presto.

Saliamo dalla prima torre e, dopo la sosta nella Sala dei Souvenirs (detta ‘Sala Alta della Torre Nord’), procediamo lungo la ‘Galleria delle Chimere’. Questa, posta a quarantasei metri dal suolo, prende il nome dalle statue, che ornano la balaustra. Il passaggio è proprio stretto e dobbiamo fare le acrobazie per scattare le nostre foto. Ma questi personaggi fantastici meritano tutta la nostra attenzione.

P.S. Io non sono un personaggio fantastico, però!

Nella Torre Sud possiamo ammirare la cella campanaria e con una scala di legno riusciamo ad arrivare vicino alla più grossa campana della cattedrale. 

Con un ultimo sforzo siamo in cima alla torre: da qui la vista panoramica è assicurata, del resto siamo a sessantanove metri dal suolo. La lunga attesa è stata premiata e la scalata ha fatto risalire la nostra temperatura corporea.

Possiamo quindi scendere e, trovata una comoda panchina, goderci il nostro pranzo al sacco. Certo il tempo non dà una mano: il cielo è sempre più grigio e comincia anche a gocciolare, ma noi ci accontentiamo.

Ecco, piccola parentesi, a quei tempi fare un pranzo al sacco sotto la pioggia era considerato perfettamente normale.

Lasciamo l’Île de la Citè e costeggiamo la Senna.

Quai de Montebello è il tratto della Rive Gauche che percorriamo, incontrando i famosi bouquinistes, i rivenditori di libri usati. La loro presenza è attestata in questa zona già nel ‘600.

Dopo una breve passeggiata attraverso il Quartiere Latino, arriviamo al Panthéon, quasi nascosto dai numerosi edifici scolastici ed universitari.

Entriamo rapidamente e la prima cosa che ci colpisce è il freddo all’interno del monumento. Freddo, che ci pare accentuato anche dall’austerità del luogo.

Al centro del tempio, proprio sotto l’immensa cupola, troviamo la ricostruzione del Pendolo di Foucault. L’esperimento del 1851 mise in evidenza il movimento di rotazione della Terra. I filmati visibili al Panthéon spiegano al turista le fasi dell’esperimento di allora e mostrano come l’oscillazione del pendolo sia diversa nei vari periodi dell’anno.

Vista la temperatura non troppo favorevole, scendiamo rapidamente nella cripta. Qui, in una sorta di labirinto, sono sepolti i grandi personaggi della storia di Francia: Voltaire, Rousseau, Mirabeau e tanti altri. L’unica donna che riposa qui è l'immensa Marie Curie.

Le tombe dei grandi, di qualunque paese siano, suscitano sempre una profonda ammirazione ed un profondo rispetto.

Nessun commento, per favore, sulla mia faccia. Tra flash e freddo, non è certo la migliore.

All’uscita piove e, sotto la pioggia, andiamo in cerca della fermata del Metro più vicina.

Non ci sembra ancora l’ora di ritornare, ma, dovendo riscaldarci un po’, ci sembra una buona idea recarci alle Galeries Lafayette.

Pur non essendo particolarmente amanti dello shopping non possiamo non rimanere colpiti da questi grandi magazzini, che sono proprio grandi sia per dimensione che per qualità dei prodotti venduti.

Elemento centrale del negozio è una grande cupola vetrata sotto la quale, in occasione delle festività natalizie, campeggia un enorme albero di Natale tutto bianco e sfavillante di luci.

Passiamo almeno un’ora, aggirandoci fra i vari reparti sparsi sui sette piani del complesso. 

Frastornati dalla confusione, optiamo per un immediato ritorno al Mizar, dove ci aspetta una doccia calda, una buona cena e una sana dormita.

Il tutto è guastato da una certa preoccupazione, dovuta al continuo alzarsi del livello della Senna, che ha ormai allagato gran parte del campeggio, costringendo molti equipaggi sui viali del Bois de Boulogne.

Per fortuna noi siamo al sicuro sulla collinetta, ricordate?

(continua qui)



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14 commenti :

  1. Che meraviglia ....emozionante qesto viaggio con te .... sono stanca posso fermarmi per uno spuntino??? che dici indosso il giubbotto di salvataggio .... ricordo la prima volta che andai a Firenze ... la visità durò quindici minuti ,..... c'era l'Arno in piena !!!!

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    1. Ok, spuntino! Che ci mangiamo, Giusi?
      Quindi ci sei andata per nulla a Firenze?

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  2. Io non ci sono salita sulle torri di Notre Dame uffa!!! Ora devo per forza tornare a Parigi!!!

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    1. Ma tu lo vedi, Barbara, che ti ho dato la scusa per tornarci?

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  3. Bellissimo il tuo viaggio... vorrei che non finissi mai di raccontare! :*

    Maira

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    1. Ciao Maira! Di questo viaggio posso parlare ancora per qualche giorno.Sono contenta che ti piaccia!
      Ma, poi, di mete da proporvi ne ho tantissime.
      Mi basta aprire l'archivio (così ho la scusa per sistemarlo).

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  4. che viaggio meraviglioso...
    Parigi sotto natale ha atmosfere speciali

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    1. Ciao, Patalice, benvenuta nell'armadio!
      Parigi è magica sempre, ovvio.
      A me è piaciuta di più in estate, però!
      (ma io sono una freddolosa)

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  5. Magnifico tour, grazie! =)
    Dani
    P.S. io credo che tu sia assolutamente un personaggio fantastico.

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    1. Grazie, Dani!!! Dici che assomiglio ad un gargoyle?

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  6. Che bello: il viaggio continua!
    Certo che avete scelto proprio il periodo migliore per visitare Parigi!
    Pranzo al sacco sotto la pioggia! Lo consideravamo normale anche noi!!!
    Aspetto il seguito!
    Un abbraccio Maria

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    1. Maria, anche voi sulla via del declino???? Ah ah ah .... ridiamoci su, che è meglio!

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  7. Ciao mattiniera!! ;D Che super viaggio!! Notre-Dame è da togliere il fiato! Che spettacolo... curiosa per il resto del viaggio! mazza quant'acqua! :O

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    1. Vivy, non ti rendi conto di quanto sonno ho adesso!!!!!

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