CAPODANNO 2000: PARIGI - PARTE QUINTA

(continua da qui)

Dove eravamo rimasti? Ah, sì, con i piedi in ammollo!

Non è che al risveglio le cose fossero migliorate di molto. Anzi!

(dal Diario di bordo del 31 dicembre 1999)

Eccoci arrivati anche all’ultimo giorno dell’anno. Sappiamo già che la giornata sarà molto intensa: abbiamo infatti in programma la visita ad uno dei più grandi musei del mondo e naturalmente, questa sera, i festeggiamenti per l’arrivo del 2000.

Arrivati al Musée du Louvre, riusciamo a fare i biglietti verso le ore 10.00 (quindi piuttosto presto), quando ancora le code sono abbastanza corte.

Ci sbarazziamo subito di giacche e zainetti, ci dotiamo di audioguide e soprattutto di pianta del museo, affrontando quella che sarà una vera e propria impresa.

Già strabiliatati dall’organizzazione e dalla grandezza del Centro Accoglienza Visitatori, non abbiamo la lucidità necessaria per decidere il da farsi e per organizzare in modo coerente il nostro giro.

Cominciamo a vagare un po’ qui e un po’ lì, cercando di dare un filo logico alla nostra visita, ma non è proprio così semplice. Perdiamo almeno mezz’ora solo per capire come leggere la pianta e come spostarsi da una parte all’altra delle varie collezioni.

La grandezza dell’edificio è a dir poco impressionante e ci rendiamo conto fin da subito dell’impossibilità di vedere tutto. Le opere d’arte qui contenute sono talmente tante e talmente importanti, che farne un elenco sarebbe assolutamente riduttivo.

Riordinate le idee, decidiamo di vedere i capolavori assoluti, quelli che proprio non si possono perdere. Si rivelerà una scelta giusta, che ci permetterà di avere un’idea, seppur sommaria, di questo fantastico museo.

Scattiamo qualche foto, poche in verità, considerando la quantità di oggetti che vorremmo ‘rubare’ almeno con uno scatto.

N.B. A quei tempi i rullini erano ovviamente i protagonisti! La scorta, sempre a portata, costituiva un carico fisso e spesso pesante dentro allo zaino. Gli scatti erano pochi e ben mirati, perché sviluppare le fotografie costava (e neppure poco). Aprire il diario e trovarci dentro solo queste cinque fotografie, lo ammetto, mi ha intristito parecchio.

#datemiunadigitaledentroillouvre

Un aspetto da sottolineare è la cura e il gusto con cui le opere sono esposte, siano esse dipinti, statue, oggetti di piccole dimensioni. Il contatto con l’opera d’arte è reale, mancano quasi del tutto ostacoli e barriere alla totale fruizione della stessa.

Insomma siamo entusiasti!

Anche la pausa pranzo al Café Richelieu è all’altezza. Un po’ titubanti, convinti di prendere la solita fregatura da turista, ma sufficientemente affamati per provare, ci sediamo in questo semplice, ma al tempo stesso austero locale.

Scegliamo un menù a prezzo fisso più per contenere i danni che per vera convinzione e, con una certa sorpresa, ci viene portato un fantastico, colorato e abbondante piatto freddo (crostini, salmone, tortino di gamberetti: il tutto adagiato su un letto di insalata mista fresca e croccante). 

Il dessert, poi, ci lascia senza parole, poiché infatti la “pyramide au chocolat” è all’altezza delle migliori pasticcerie. 

Segue un caffè un po’ troppo lungo, ma non si può avere tutto! Tutto sommato ci è andata bene.

Ben rinfrancati siamo pronti a continuare la nostra esplorazione del Louvre, che si protrae fino alle 15.30 circa, quando decidiamo di uscire per poter ammirare, ancora con la luce del giorno, l’esterno del palazzo.

Ci piace particolarmente il coraggio avuto dai Francesi di costruire la famosa piramide di vetro di Ming Pei proprio al centro della Cour Napoléon. Un tuffo nel futuro, ma con rispetto estremo del passato.

Lasciamo il Louvre e torniamo direttamente in campeggio, pur sapendo che già nei prossimi giorni saremo di nuovo qui (domenica?).

Arrivati al Mizar ci dedichiamo alla preparazione della cena che, come tradizione vuole, è a base di pesce. Mangiamo piuttosto presto, dato che alle 21.15 c’è l’ultimo autobus per il centro. Non abbiamo molta scelta: molti mezzi pubblici viaggiano con orari ridotti, altri proprio si fermano, le fermate non sono più le stesse. Quindi, per non rischiare di andare a piedi, ci organizziamo per tempo.

Arriviamo in anticipo alla fermata dell’autobus, dove il popolo dei camperisti crea già una piccola folla: tutti hanno lo stesso scopo, salire sull’autobus. Ben compressi come sardine in scatola ci godiamo già il clima di festa.

Notiamo, con un po’ di disappunto, che ben pochi si sono lasciati intimorire dalle chiacchiere un po’ troppo allarmistiche dei soliti ‘saputoni’: quasi tutti hanno telecamere e macchine fotografiche, quasi nessuno è senza orologio e presumibilmente senza portafoglio. Gli unici a prova di furto siamo noi: previdenti o stupidi?

Per noi che, allora come oggi, non mollavamo mai macchina fotografica e videocamera fu un’onta mica da ridere. Che poi, oltretutto, non era un Capodanno come tutti gli altri questo!

Il Metro ci porta fino a Passy, fermata più vicina alla Tour Eiffel e alla zona dei festeggiamenti. Poi di là a piedi verso il Trocadéro, dove arriviamo verso le 22.00.

Cerchiamo di portarci quanto più vicino possibile alla Tour Eiffel e, poiché l’afflusso è ancora contenuto, ci troviamo un bel posticino. Comincia l’attesa. Le due ore passano relativamente bene, anche perché per fortuna non è troppo freddo.

Man mano che il tempo passa e l’agitazione sale, la gente aumenta sempre più, ma grazie al numero consistente di poliziotti il clima si mantiene sereno: solo qualche botto parte un po’ troppo presto.

Alle 23.57 precise, come da copione, la festa esplode: alla base della torre migliaia di lampadine bianche si accendono, sempre più e sempre più velocemente e sempre più in alto. L’effetto globale è quello di un enorme razzo in fase di lancio. 

Quando l’accensione delle lampadine arriva al primo livello, e poi al secondo, partono una serie di fuochi d’artificio, ma è quando si illumina l’ultimo piano che l’esplosione è impressionante: una luce bianca, fortissima, rischiara a giorno l’intera zona.

Siamo nel 2000!

I fuochi continuano per altri tre minuti, fino alle 00.03, poi il buio. E, infine, diciotto chilometri di ghirlande luminose con ventimila lampadine si accendono: brilleranno fino a giorno fatto.

La descrizione non rende sicuramente l’idea dello spettacolo cui assistiamo, assolutamente irripetibile e imperdibile!

E visto che, mannaggia, non ho alcun filmato originale dell’epoca, se non una registrazione su videocassetta del TG5 del 1° gennaio 2000, commissionata a mia madre, vi consiglio di guardare il video di Rennaldo75 qui di seguito.

È esattamente quello che abbiamo visto noi e pure dalla stessa identica angolazione. L'ho riguardato almeno un paio di volte, stupita e felicissima di questa scoperta su Youtube, perché, se l'avessi girato io,  sarebbe stato praticamente identico.

Grazie dunque a Rennaldo!

La gente impazzisce di gioia, ma nonostante la ressa spaventosa, nessuno si fa male.

Facciamo un timido tentativo di portarci verso gli Champs Elysées, verso l’altro polo dei festeggiamenti, ma l’impresa appare subito disperata.

Decidiamo allora di tornare indietro verso il Metro, ma molti hanno già avuto la nostra stessa idea. Ci vuole molta pazienza prima di riuscire a salire su una carrozza, perché i convogli in arrivo sono tutti piuttosto affollati. Arriviamo comunque indenni a Porte Dauphine.

Ed ora gambe in spalla il campeggio è lontano. L’attraversamento del Bois de Boulogne si rivela meno problematico del previsto, molta è la gente che si sposta, anche se a piedi non troviamo quasi nessuno.

Dopo circa quaranta minuti di buon passo arriviamo, ormai nel cuore della notte, al nostro amato Mizar.

Ci fiondiamo a dormire.

Buon Anno!

coriandoli originali di quella magnifica serata



(continua qui)



Questo post è entrato nella raccolta di




Ti è piaciuto il post?

14 commenti :

  1. Proprio dei bellissimi ricordi....un capodanno speciale!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Direi di sì, Rosi, speciale.
      Io comunque ero più interessata a Parigi, dove non ero mai stata, che al 2000!!!!
      Però pure questo non è stato male!!!

      Elimina
  2. Bello il tuo reportage e spettacolari i video della Tour Eiffel ! Un caro saluto ♥

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie, Verbena!!!
      Tu non sai che contenta che sono di aver ritrovato questi video su Youtube!
      Potenza della rete!!!

      Elimina
  3. Prima di tutto EMOZIONE più nel vedere i pezzetti di coriandoli originali (che hai tanto amorevolmente conservato) che la Monna Lisa!
    E' incredibile questo reportage di viaggio...son passati 15 anni e hai dei ricordi cosi vividi...
    Spettacolari i filmati ...bello poter dire IO C'ERO!
    E dalle foto tu c'eri e in splendida forma! Complimenti ragazza!
    In attesa della prossima tappa ti abbraccio forte <3 <3 <3 ...ROMANTICONA!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I coriandoli sono quelli che mi sono ritrovata addosso, quando sono tornata in camper. Originali al 100%!!!! Non potevo non conservarli! Sono fissati alla pagina con lo scotch .... non scappano più!
      I ricordi sono vividi grazie al diario. Senza quel pesante quaderno ad anelli molti ricordi sarebbero volati via inevitabilmente.
      Ed è per questo che dovrei mettere mano ai miei archivi, per ricostruire anni di viaggi, di cui al momento ho solo appunti. Ma è un lavoro mostruoso e mi piange il cuore non riuscire mai ad affrontarlo.
      I filmati sono stati una botta di culo!!!!! Evviva Youtube!!!! Me li sono scaricati di corsa!!!!

      Elimina
  4. E in effetti mi mancava l'ultima parte del viaggio!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eccccccerto che mancava l'ultima parte .... arrivo, arrivo!!!!

      Elimina
  5. Fede fantastico ..... mi piace tutto .....i fuochi d'artificio un emozione pazzesca .... i musei e sopratutto il <Louvre con quelle meraviglie sarebbe davvero un sogno il tutto in netto contrasto con la mia dolce metà ... quindi benedetto internet e benedetta te che me li hai così ben presentati ... un volo sul tappeto volante ....e ti dirò ... hai fatto bene almeno in foto a farmi vedere quella piramide di cioccolata ... e mo mi faccio qualche biscotto .... ho voglia di dolce .....e ora che farai il ritorno????? vero eh sei una bambina .... dolcissima.... come me conservi tutto ... ho tutti i biglietti del viaggio a Roma ... metro bus treno ... e quando ci rivado ..... baciiii

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Certo che conservo tutto, Giusi, ho due borse di souvenir cartacei (ovviamente da sistemare!!!).
      Il viaggio non è ancora terminato ....seguiranno anche le altre puntate!!!
      Ma diglielo al marito di portarti a Parigi, se vuoi gli parlo io ..... ah, ah, ah!!!

      Elimina
  6. Fantastico questo capodanno Federica!
    Bellissimo il louvre. certo a quel tempo era un peccato non avere la digitale ma se l'avessi oggi sarebbe lo stesso: non si possono fare più foto all'interno!
    Mitica la torre Eiffel così!
    Adesso aspetto il seguito!
    Un abbraccione Maria

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ehhhhhhhhhhhhhhhhh? Non si possono più fare le foto nel Louvre???
      Mi vuoi dire che non mi sono persa nulla????
      Sono quasi sollevata!!!!

      Elimina
  7. Che fantastica avventura... davvero da sogno! Quanto mi piacerebbe andare al Louvre! Credo rimarrei a bocca aperta... e poi che forte il dolce! :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il Louvre, Vivy, va oltre ogni immaginazione. Bisogna andarci per capire.
      Il Louvre e Versailles (che abbiamo visitato durante il secondo viaggio a Parigi) sono le cose più grandiose che io abbia mai visto.

      Elimina

Lascia traccia del tuo passaggio, leggerò con piacere e risponderò appena possibile!

Metti la spunta a 'Inviami notifiche', per essere avvertito via mail dei nuovi commenti.

AVVERTENZA!
Se lasci un commento, devi aver ben presente, che il tuo username sarà visibile e potrà essere clikkato da altri utenti.
Ogni visitatore, quindi, potrà risalire al tuo profilo Blogger

Informativa sulla privacy

Copyright © 2013-2024 SQUITTY DENTRO L’ARMADIO - ALL RIGHTS RESERVED