CAPODANNO 2000: PARIGI - PARTE TERZA

(continua da qui)

Pronte per salire sulla Tour Eiffel, ragazze? No, perché quello dell’altro giorno era solo un assaggio.

(dal Diario di bordo del 29 dicembre 1999)

Parigi ci saluta con una splendida giornata di sole. È il tempo ideale per salire sulla Tour Eiffel e del resto è l’unica giornata utile per godersi il panorama della città dall’alto prima della chiusura per i preparativi del Capodanno.

Giunti sotto la torre ne apprezziamo nuovamente l’imponenza e scopriamo, che il colore è un deludente marroncino.

La domanda, a questo punto, nasce spontanea: ma che colore ci aspettavamo? Io, davvero, non mi ricordo.

Nonostante il forte afflusso di persone, le code per gli ascensori vengono smaltite in poco tempo. Più rapida è l’entrata per i pochi temerari, che hanno voglia di affrontare a piedi la salita. Noi proprio non ce la sentiamo.

Questa cosa, sapete, mi pare alquanto strana, perché normalmente a quei tempi ci piaceva assai complicarci la vita!

Chi sale con noi?

Giungiamo rapidamente al primo piano, ma decidiamo di proseguire per la cima, per goderci subito, senza troppa folla, lo spettacolo dall’alto.

Arrivati al secondo livello, però, invece di prendere le cabine in salita, sbagliando, entriamo in quelle in discesa, ritrovandoci sulla prima piattaforma. Ritornare al secondo piano non è cosa facile, solo la gentilezza di un ‘addetto ai lavori’ ci permette di raggiungere rapidamente un altro pilone con ascensori un po’ meno carichi di gente.

Altra domanda spontanea, ancora non mi ricordo: ma eravamo rinco? Guardare le indicazioni, no?

Ma l’attesa più lunga deve ancora arrivare, tutti vogliono raggiungere il top.

Ma si sale ancora?

Arriva, naturalmente, anche il nostro turno.

La vista, offuscata da una leggerissima foschia, ripaga ampiamente i brividi dell’ascesa: Parigi è ai nostri piedi.

Come ho avuto il coraggio di salire?

Difficile distinguere cose e persone

Ci divertiamo, come tutti gli altri turisti, ad individuare i maggiori e più conosciuti monumenti della città, scattiamo le foto di rito e ‘curiosiamo’ i preparativi per i festeggiamenti: il Campo di Marte è quasi del tutto transennato e si vedono, in lontananza, le ruote sugli Champs Elysées. La festa sta per cominciare!

È ora di scendere e lo facciamo con i nostri piedi, ma non senza aver sostato un po’ più a lungo ai piani inferiori. Molto interessante il piccolo museo con foto, video e plastici relativi alla costruzione del monumento.

Arriviamo ai piedi della torre, che è quasi l’ora di fare un piccolo spuntino, constatando con un certo sadismo, che la gente è nel frattempo decuplicata. Buon divertimento!

Certo che fa una certa impressione!

Ci ristoriamo con una tazza di tè caldo e una brioche, in modo da riprendere le forze per continuare il nostro giro turistico.

E qui apro una delle molte parentesi, a cui sarete senza dubbio ormai abituate. I nostri pranzi da turisti a quel tempo erano ridotti al minimo, perché per noi la pausa pranzo era un’assoluta perdita di tempo sulle visite. Non è chiaro come facessimo a rimanere in piedi, ve lo assicuro, perché i nostri ritmi avrebbero stroncato un bue. Chissà come mai non abbiamo mai trovato volontari, che si offrissero per fare un viaggio con noi!

Meta successiva Les Invalides, che raggiungiamo con il Metro per evitare lunghe e dispendiose trasferte a piedi. Attraverso l’Esplanade (anche questa di grandi proporzioni) entriamo nel grandioso complesso, che in origine era un ospedale destinato ad ospitare i reduci delle battaglie degli eserciti francesi.

Si comincia con il Musée de l’Armée, vastissima raccolta di armi e armature provenienti da ogni parte del mondo e risalenti ad un periodo compreso fra il IX e il XVIII secolo.

Ci ha particolarmente impressionato la ricostruzione di un autentico arsenale e la sala orientale, che ospita alcune preziosissime armature dei samurai giapponesi.

Un’enorme sala è poi dedicata alle glorie ‘de l’Armée’ di Napoleone. Centinaia di stendardi e trofei di guerra vi sono custoditi.

Ben allestita anche l’ala sulla Grande Guerra, dove sono in mostra le divise, le armi, oggetti di uso quotidiano e manufatti artistici dei soldati di tutti gli eserciti, che hanno preso parte al conflitto.

Fanno parte integrante del monumento Saint Louis des Invalides e il Dôme. La prima, contenente le spoglie di alcuni generali francesi, appare piuttosto scarna e semplice. Il secondo, di tutt’altre proporzioni, ospita la tomba di Napoleone.

Le spoglie dell’imperatore riposano in un enorme sarcofago di porfido rosso di Finlandia, che contiene altre sei urne di materiali diversi. Il tutto è collocato in una cripta di forma circolare, posta esattamente sotto la cupola del Dôme. Le fanno ala quattro cappelle, in cui sono sepolti alcuni dei maggiori uomini d’arme di Francia.

Usciamo che è ormai l’imbrunire. Una rapida passeggiata ci porta ad attraversare il Pont Alexandre III,  a vedere (solo dall’esterno) il Petit Palais e il Grand Palais e a toccare di sfuggita gli Champs Elysées.

Stanchi, ma soddisfatti, facciamo ritorno al campeggio.

(continua qui)



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18 commenti :

  1. Ma che bello leggere il seguito Federica.
    Ma sai che mi sembra di rivedere me e Fabio.
    Anche noi stacanovisti, pranzi minimali ...
    Pensa che una volta eravamo a -15° e, tornati in camper, abbiamo trovato il riscaldamento spento causa fine bombola. Ci saranno stati 0° ma noi abbiamo mangiato lì lo stesso invece di cercare un posto al calduccio! Adesso non lo rifarei di certo!
    Siamo proprio invecchiati!
    Aspetto il seguito!
    Un abbraccione Maria

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    1. Fine bombola???? A noi è successo un paio di volte, praticamente ero isterica!
      Poi abbiamo messo lo scambiatore ed è sempre andata di lusso!

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  2. e chi poteva scendere invece di salire se non tu? waahhaha mi immagino la scena...
    cosa avete detto al ritorno? "abbiamo fatto un giro sulla Tour Eiffel?" (cherzoooo)
    io a NY sono salita sull'Empire State Building (quello dove si arrampica King kong), non so se è più alto della Tour ma il panorama era fantastico
    chissà dove sono le foto (ti parlo dell'era delle guerre puniche)
    carmen

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    1. Ma come??? Non sai dove tieni le foto???? Maddaiiiiiiiiiiii, le foto sono sacre.
      Quanto al resto, è stato per movimentare, sennò sai che palle!!!

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  3. Che esperienza magnifica avete vissuto! Voi sì che siete dei veri turisti... io e Fabio non ci siamo tagliati, per noi il massimo del turismo è stare a guardare le onde del mare mangiando in un ristorantino a "tema" ahahahaha!!! No, veramente, in questo facciamo proprio pena... non so se mai andremo a Parigi, ma saremmo senz'altro ridicoli, con le facce da dispersi come in "Lost". Almeno con il tuo post sono riuscita comunque a vedere qualcosa! :D :D
    Un bacione!

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    1. Cara Vivy, non credo ci sia il modo perfetto di fare turismo, c'è solo il modo che ci piace di più. E, in generale, non occorre andare lontano, perché di posti belli ne abbiamo tanti pure noi.
      Quel viaggio è stato davvero bello, ma - volendo - abbastanza privo di fantasia, nel senso che siamo andati a vedere tutte le cose ovvie da vedere a Parigi. Ci siamo tornati una seconda volta, anni dopo, ed è stata tutta un'altra cosa.
      E' difficile carpire l'essenza di una città così grande in una settimana. Direi impossibile, per questo preferiamo, di solito, mete meno famose e che richiedono un tempo minore per la visita. Si perdono meno cose!

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  4. Molto bello il post! Non vedo l'ora di scoprire il seguito, come hai detto tu mi sembra incredibile aver fatto tutto ciò in una sola giornata!!!
    Attendo con ansia i giorni a seguire, soprattutto la cronaca della notte di Capodanno, immagino il romanticismo!!!

    Maira

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    1. Cara Maira, in certe giornate abbiamo fatto pure di peggio. Incredibile, ma vero!
      La notte di Capodanno è stata speciale, ma non la definirei romantica ... c'era talmente tanto caos!
      Ma vi racconterò!

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  5. Non oso immaginare la quarta parte del viaggio!!!

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    1. Adesso comincio a prepararla. In questi giorni mi sono dedicata al mio progetto parigino!

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  6. Eccomi che salgo sulla tua mitica macchina del tempo...spetta che allaccio la cintura (che con te si sa mai...) e ora sono pronta a spararmi nel lontano 1999 a Parigi insieme a te!!! Graziee per questo giro meraviglioso sulla mitica torre! Bellissimo e impressionante!
    La tomba di Napoleone...che figata...
    Ma soprattutto grazie per la tua spassosissima folle compagnia!
    Baciuzzi <3 <3 <3


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    1. Grazie, Fabiola!
      Ma perché ti allacci le cinture di sicurezza? Ah ah ah

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  7. Ciao Federica! Che bello poter viaggiare fino a Parigi tra le tue foto e le tue parole! Io non ci sono ancora stata ma dall'Empire State Building avevo fatto proprio quello che hai fatto tu: alla ricerca di luoghi conosciuti dal basso e ammirati dall'alto!!!
    A presto!

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    1. Bentornata, Silvia!
      Ma sull'Empire mica hai trovato quella matta della Carmen?

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  8. Meraviglia ... ecco ora che sono scesa e sto coi piedi per terra ... mi sento meglio ... caspita mi girava la testa ......:))
    emozionante proprio bellissimo
    domanda :ma ci sono i piccioni lassù in alto ??? no perchè mi porterò l'ombrello ... non si sa mai .....
    davvero bellissimo .. e tu una splendida ... Cicerona ...
    baci
    giusi

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    1. I piccioni? Domanda da un milione di dollari. Sinceramente non me lo ricordo!
      Dovrò tornare a controllare, vieni con me?

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  9. Grazie per i video!! Si ha l'impressione di essere lì con te!! Mi ricorda, la Torre Vasco da Gama in Portogallo, il panorama a 145m è mozzafiato,(anche il vento...), si può vedere gran parte della città e il fiume Tago, realizzata a Lisbona per l'Expo '98, l'ho visitata nel 2000...,bei ricordi!! A presto, Buon pomeriggio!!
    Davide e Carmela

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    1. Cari Davide e Carmela, i video sono solo piccoli frammenti di video più lunghi, una sperimentazione nuova per me, mi piaceva l'idea di rendere il post più vivo. Sono contenta che vi piacciano.
      Non sono mai stata in Portogallo, mi hanno detto che è spettacolare!
      A presto!

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