CAPODANNO 2000: PARIGI - PARTE SESTA

(continua da qui)

I festeggiamenti per l’arrivo del nuovo anno non concludono, per fortuna, il nostro primo soggiorno parigino. Abbiamo ancora qualche giorno da sfruttare pienamente. 

Volete seguirmi ancora?

(dal Diario di bordo 1° gennaio 2000)

La nostra giornata comincia molto tardi rispetto agli altri giorni, ma del resto la nostra pigrizia è ampiamente giustificata. Anche dopo colazione ce la prendiamo con calma, trovando comunque il tempo di fare un po’ di pulizia e un po’ di manutenzione al Mizar.

Intanto il campeggio è sempre più vuoto dato che la Senna, sempre più minacciosa, sale di livello di ora in ora. Pochi sono quelli, che possono entrare nelle loro “casette” senza indossare gli stivali di gomma e per fortuna noi siamo fra questi.

Dobbiamo preoccuparci?

Gran parte del campeggio è sott’acqua!

Camper sistemati come capita

C’è poi da sottolineare che, passata la notte di San Silvestro, tanti sono già sulla via del ritorno.

Il quadro è, a dire il vero, un po’ malinconico, ma ci sono anche dei vantaggi: da oggi abbiamo la corrente elettrica.

Lasciamo il campeggio dopo le 12.30, per dirigerci a Montmartre, considerato fra i quartieri più caratteristici della capitale parigina.

Convinti di trovare poco movimento, rimaniamo piuttosto delusi nel vedere turisti dappertutto. Sono in molti ad aver già smaltito i festeggiamenti e la concentrazione di gente è davvero massiccia. Ci domandiamo come gli abitanti della zona riescano a vivere normalmente, perché, se in una giornata invernale piuttosto nuvolosa ci sono tutte queste persone, l’estate deve essere un vero incubo!

Certo qui si sono ben organizzati: molti i posti per mangiare, molti i posti per comprare carabattole. Insomma tutto è in funzione del turista, ma quello di bocca buona, per cui - certo - il posto non fa per noi.

La cima della ‘butte’ è occupata dalla Basilique du Sacré-Cœur, appuntamento immancabile con la città ed “ibrido inclassificabile” (così recita la nostra guida). Anche noi ci uniamo a tutti quelli che in passato (e nel presente?) hanno decantato l’orribilità del monumento. Ci sembra proprio brutta e ci passa anche la voglia di vedere l’interno: troppa gente, troppa confusione, pare una fiera.

Ma quanto è brutta?

E, come in ogni sagra che si rispetti, non possono mancare le noccioline tostate. Anche noi cadiamo nella rete: non uno, ma ben due sacchettini.

Entrando perfettamente nella parte del turista di bocca buona, ci mescoliamo, sempre in compagnia delle nostre noccioline, alla processione verso Place du Tertre, la piazza del pittori.

Qui, dove si registra la più alta concentrazione di turisti della capitale, l’immagine da bohèmiens appare decisamente offuscata da una serie imprecisata di pittori (più o meno bravi) e da una sfilza di ritrattisti improvvisati, che sfornano a raffica opere di gusto discutibile. Gli artisti dell’800, che scelsero questa zona per vivere e per lavorare, sono ormai lontani.

Anche noi, pur schifati dalla turisticizzazione del posto, tocchiamo il fondo, comprando un’orribile “boule de neige”, souvenir per eccellenza.

Qui ci vuole una precisazione doverosa: l’orribile gingillo fu comprato come regalo per mio cognato. Fu naturalmente uno scherzo!

È ora di tagliare la corda!

Con un rapido spostamento in Metro, arriviamo in Place de l’Etoile, enorme snodo viario parigino e punto di arrivo di ben dodici grosse arterie. Descrivere il caos che vi regna è piuttosto difficile e l’idea di passarci al momento del nostro rientro non suona piuttosto allettante.

Il nostro interesse va, comunque, al famosissimo Arc de Triomphe, simbolo della Repubblica Francese. Cominciato nel 1806 per celebrare le glorie napoleoniche, divenne nel 1920 il Monumento al Milite Ignoto.

Grandissimo, vero?

Dalla terrazza è possibile ammirare, sembra, uno dei più bei panorami di Parigi, ma visto il giorno festivo ci perdiamo lo spettacolo. Ci accontentiamo di fare il giro completo della piazza, ammirando il monumento da tutte le sue angolazioni.

La stanchezza comincia a farsi sentire, ma non rinunciamo ad una breve passeggiata sugli Champs-Elysées, piuttosto affollata da turisti e da parigini.

Troppa confusione!

Entriamo nell’Office de Tourisme, dove acquistiamo una bella guida ricca di fotografie ed alcuni souvenirs, ma non abbiamo proprio voglia di rimanere in giro ancora per molto e così, non appena individuata la prima fermata del Metro, torniamo in campeggio.

Dall’autobus filmiamo tutta la devastazione del Bois de Boulogne.

Devastazione nel parco

La Senna, vista dal ponte vicino al campeggio, fa veramente impressione.

Da paura!

E il campeggio appare veramente triste.

Deprimente!

(continua qui)



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13 commenti :

  1. Mamma mia Federica! E poi?
    Attendo il seguito. Non farci aspettare troppo mi raccomando!
    Un abbraccio Maria

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    1. E poi, Maria??? E poi, oggi, farò le corse per potervi raccontare le ultime due giornate!!!
      Settimana troppo piena di altro e mi ritrovo all'ultimo giorno in mega ritardo!!!
      Ce la farò? Ora x: 23.55 di oggi!!!!!

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  2. Dopo una notte passata a festeggiare avete avuto pure la forza di fare questo giro???
    Complimenti!!!
    Dopo una notte passata a festeggiare avete avuto pure la forza di fare questo giro???
    Complimenti!!!
    La Senna fa impressione davvero!

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    1. Per forza, Fabiola, mica si poteva perdere ore preziose per visitare cose nuove!!!
      A quei tempi la vita del turista era come una droga: più di vedeva e più si voleva vedere!

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  3. Ecco...mancava solo il campeggio allagato!!!!

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  4. Ma ogni volta che fai un viaggio scrivi il diario di bordo? Io non l'ho mai fatto e quasi nemmeno fotografie. E' bello però, in questo modo ricordi davvero tutto!

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    1. Per molti anni il diario di bordo è stato aggiornato quasi in tempo reale. Adesso, ammetto, sono in grande ritardo, ma ho borse di appunti e di materiale. Un lavoro che dovrei fare, ma non mi è chiaro ancora quando!
      Le foto, invece, sono sacre! La prima cosa che preparo, quando vado da qualche parte sono fotocamera e videocamera. Non mi muovo mai senza.

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  5. Quoto Rosalba, è una buona idea tenere un diaro di bordo... Io non potrei di certo, in macchina sto male, e se dovessi scrivere mentre gli altri si divertono credo che non sarebbe tanto intelligente...
    Comunque bello l'Arco di Trionfo *_*

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    1. Normalmente io faccio solo delle note e scrivo poi a casa.
      In ogni caso tenere un diario di bordo mica è un lavoro, non è che io non mi diverta a farlo, sennò che senso avrebbe?
      E poi i viaggi che faccio spesso richiedono molte ore, bisogna pure impegnare il tempo in qualcosa!

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  6. Ma che commento è venuto fuori???

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  7. Niente Fede! Vedevo doppio...mi sa che c'ho pure io la febbre oggi...
    Baci ♡♡♡

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    1. No, no, Fabiola, il commento scritto sopra è effettivamente doppio, non sei tu che lo vedi così!
      Poco importa, dai!

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