Avrò piacere di conoscerla personalmente. Paolo Franzini.
Ecco, una risposta così, letta di corsa fra una valigia e l'altra, non poteva che mettermi di buon umore. Sì, perché - scusate - quante mail si mandano per chiedere informazioni (ad uffici, a negozi, a privati, a musei come in questo caso) e quante volte si ricevono risposte così garbate, così d’altri tempi?
Con questo non voglio certo dire che in genere non ti vengano fornite le informazioni richieste, per carità, e neppure che chi scrive sia maleducato, è semplicemente che a nessuno al giorno d’oggi verrebbe in mente di andare oltre le due righe sintetiche o di fare accenni così personali.
Il contatto umano insomma!
Che poi lo scrivente fosse - l'ho scoperto dopo - la gentile Signora Luisa é poco importante in fondo, non trovate? Sì, perché il Signor Paolo di dimestichezza con il pc ne ha poca, anche questo ovviamente l'ho saputo poi. Ma che l'abbia scritto lui o lei, il concetto di base non cambia: tu visitatore che arrivi da lontano non sei solo un numero, sei una persona. E noi ti aspettiamo.
Infatti stava passeggiando proprio fuori dal cancello della vecchia stazione di posta il Signor Paolo, quando siamo arrivati, e pareva un signore qualunque nel giardino di casa sua. Di sicuro aveva appena aperto, perché alle 14.35 precise avevamo lasciato il camper nel piazzale del piccolo borgo padano per raggiungere l'entrata del museo.
Ma a chi viene in mente di creare un museo proprio qui, davvero in mezzo al nulla? Io questo Santo Stefano Lodigiano non sapevo neppure esistesse, almeno fino all'anno scorso quando, cercando nel web, mi sono imbattuta in questo misterioso Museo del Giocattolo e del Bambino. Una visita più volte rimandata questa, ma ben in evidenza nella nostra lista delle gite da fare.
Il Pripi era super eccitato, si capisce, il solo fatto di aver viaggiato davanti con il suo papà l'aveva tutto ringalluzzito, tanto che non aveva smesso un minuto di parlare (vabbè, mica mi è venuto perfetto, l'interruttore me lo sono dimenticato). Le aspettative, dunque, erano altissime. Eravamo finalmente qui, belli carichi, pronti ad immergerci in un mondo magico!
Sulla riva del Po
in un'antica stazione di posta
per il cambio dei cavalli, il Museo
dispone di uno spazio con porticato
ed un ampio giardino recintato
per pranzo al sacco "e conversazione"
così recita la presentazione al Museo sul sito ufficiale. L’ambientazione è meravigliosa, davvero, ma solo per chi come me ama le atmosfere di un tempo, per chi sa cogliere in un edificio la bellezza del vissuto, la sua storia.
Io quando vedo posti così non riesco a non pensare a come fosse la vita nei tempi andati. Chissà quanto movimento c’era allora: cavalli, bagagli, facchini, signore con il parasole e gentiluomini con la marsina.
Eppure in quel momento c'era così silenzio, eravamo solo noi.
Buongiorno, siamo qui per la visita, abbiamo scritto… Ah siete i signori di Trento… Sì siamo noi, quelli con il camper … Ma lo sapete che ero camperista anch’io?
Dovete capire che il camperista medio, quando trova un altro suo simile instaura subito un filo diretto, perché la passione comune te lo rende simpatico all'istante. Per quel che mi riguarda, poi, il camperista o il campeggiatore di vecchio stampo hanno una marcia in più. Difficile spiegarlo ai non addetti, mi rendo conto.
Detto questo capirete che la visita prometteva bene e c’erano già i presupposti per una giornata speciale.
Prego, entrate pure… E in un attimo come per magia, ci siamo ritrovati dentro un ambiente dal sapore antico, non eccessivamente grande, con vetrine in legno che paiono vecchissime, ma che pur rispettano i canoni di sicurezza, come ci viene precisato... perché qui vengono molti bambini.
Ma ci credo che vengono tanti bambini, anzi sono solo bambini quelli che entrano qui, perché anche noi adulti qui torniamo all’infanzia, immergendoci totalmente in una visita che non vorremmo finire mai.
Una fotografia, che è una vera, acutissima provocazione, ci aspetta all’ingresso proprio vicino alla porta: un bambino in bagno che fa, comodamente seduto, i suoi bisogni oppure - questo non è chiaro - con la scusa dei suoi bisogni, se ne sta seduto comodamente a fare giochini con l’Ipod o qualche altro aggeggio moderno.
In questo mondo di giocattoli antichi la fotografia potrebbe apparire fuori luogo. Tutt’altro: i bambini hanno sempre giocato, giocano oggi e giocheranno domani, in modo diverso sicuramente, ma pur sempre di gioco si tratta.
Il Signor Paolo, pur essendo una persona di una certa età, comprende benissimo che i tempi sono molto cambiati, rispetto a quando si giocava con i giochi del suo museo e la cosa che mi ha colpito di più è che non ho mai percepito nei suoi discorsi nostalgia per i tempi passati (cosa che in genere avviene, parlando con gli anziani, no?). Ho trovato davvero molto sensate le sue osservazioni e molto obiettive. E questo fin da subito.
Neppure il tempo di entrare e la Signora Luisa, arrivata in un istante, ci ha offerto il caffè. Io sono rimasta a dir poco sorpresa di questo, ma vi è mai capitata un cosa del genere? Io che, normalmente, mi faccio mille scrupoli in simili circostanze, lo ammetto, mi sono buttata a pesce. Era come essere fra amici, capite? È stata così automatica la mia risposta che persino mio marito mi ha guardata con sguardo interrogativo. Io mi sono sentita a casa, ecco!
È moltissimo che medito su questo post, la visita ci è piaciuta tantissimoooooooo (ma con tante o!) e io, vi giuro, ancora non so quasi come presentarvi questo piccolo tesoro della nostra Italia. Ho fatto talmente tante foto (e ci ho messo un tempo biblico a selezionarle e sistemarle), ho imparato veramente tante cose, mi sono così immersa in questo mondo del giocattolo che vorrei scrivere un articolo assolutamente perfetto.
Però per farlo, mi rendo conto, dovrei scrivere tre giorni e io preferisco qui farvi incuriosire a tal punto che vi venga voglia di andare personalmente a visitare questo museo e a conoscere il Signor Paolo e la Signora Luisa.
Siete pronti allora?
Immaginate bambini scorrazzanti nei cortili …
… immaginate abiti antichi …
… mettetevi in
fila ordinatamente …
… ché è ora di
andare a scuola …
… se vi comporterete bene, potrete fare un salto al cinema oppure al circo, a teatro oppure correre a vedere i carri di Carnevale …
… e c’è pure la musica, che meraviglia …
… se il tempo lo permette, potreste fare un salto al mare …
… ma anche se piovesse, che importerebbe? I giochi qui non mancano. Ce ne sono per tutte le esigenze: per chi vuole viaggiare …
… o fare la guerra …
ma anche per chi vuole costruire, cucinare, andare al mercato o coccolare l’amico del cuore.
SVEGLIAAAAAA!
Suvvia ridestatevi, cari lettori, io di più non vi posso dire. No, non è esatto, non vi voglio dire. Allora, che dite, lo fate un salto al Museo del Giocattolo e del Bambino? C’è un amico che vi aspetta.
Lo vedete, carissimi Paolo e Luisa, che non dimentico le promesse? Se siete arrivati qui, dentro l’armadio, vi renderete conto che ho sempre tante (troppe) cose da fare. Ma ogni promessa è debito, no? E prima o poi arrivo a fare tutto. Doveva essere una sorpresa per Natale, ve l’ho scritto, ma il Natale è andato un po’ così quest’anno, mi auguro che vi faccia piacere ugualmente.
Per noi tutti è stato un grandissimo piacere conoscervi!
Come vi ho accennato prima, il Pripi è impazzito per questa visita e il giorno successivo ha elaborato, giocando, quanto visto. Ma questa è un'altra storia, che certamente racconterò più avanti.
E voi? Che cosa mi raccontate oggi per questo nostro secondo appuntamento con Un tè dentro l'armadio?
Per chi volesse partecipare a questa iniziativa, ricordo che tutte le informazioni relative si trovano qui.
Hanno preso il tè con me:
- Carta e cuci - Il ciambellone di Achille - Dal Manuale di Nonna Papera
- Mamma Orsa Curiosona - Giocattoli 2.0
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Dopo moltissimi anni e nel pieno di una lunghissima fase di riorganizzazione di questo blog e di quelli aperti successivamente mi rendo conto di non aver mai scritto il seguito di questo post.
Ritrovo oggi, dopo tanto tempo, una cartella di fotografie, che mi riporta al giorno successivo a quella straordinaria visita.
Il Pripi appena sveglio, colpito da quella fantastica giornata, decise di creare un suo proprio percorso museale, utilizzando i pochi giochi e gli scarsi materiali a disposizione in camper.
Solo pochi oggetti per ricreare l'atmosfera: una cartolina e qualche dépliant informativo, le immancabili costruzioni, un mazzo di carte, qualche amico onnipresente e tanta fantasia.
Ho letto l'articolo e l'ho trovato molto bello.Al di là delle belle parole, davvero lusinghiere, l'ho trovato molto ben scritto, simpatico, vivace, fresco.Complimenti!(Luisa Franzini, via mail, 17 gennaio 2014)
Wow che tuffo nel passato! Bellissimo questo posto! Siamo sincronizzate oggi... controlla il mio post... vorrei partecipare nella sezione idee random, posso?
RispondiEliminaCi devi andare con il camper, c'è un comodissimo parcheggio per sostare!
EliminaNo, non controllo. Mi fido! Leggerò solo a link inserito!
Invece, a proposito di link, hai visto che casino ho fatto con il primo appuntamento? Un mito, no? Leggiti l'avviso!
ahaha...ho letto solo ora!!! allora... ti lascio il mio link per la categoria idee random "Giocattoli 2.0"
Eliminahttp://mammaorsacuriosona.blogspot.it/2014/01/giocattoli-20.html
Ma mi hai letto nel pensiero? Sembra quasi che il tuo post sia il rovescio della medaglia del mio oppure il mio il rovescio della medaglia del tuo. Lo inserisco subito.
Eliminahai visto??!? Pazzesco :-)
EliminaNon sono mai stata al Museo del Giocattolo a Santo Stefano Lodigiano (pur abitando vicinissima!), ma se ti piace lo stile di "altri tempi" ti consiglio vivamente (se non l'hai già visto) il Presepe dei Sabbioni a Crema! E' veramente bellissimo! Più che un presepe è un piccolo villaggio della tradizione contadina di inizio '900. :-) www.sabbioni.org
RispondiEliminaBenvenuta. Interessante suggerimento il tuo, grazie. Non sono mai stata a Crema e non ho mai neppure sentito parlare di questo presepe. Ho visto il sito, pare davvero molto bello. Metto in lista.
Eliminalo so lo so che oggi è domenica..
RispondiEliminapurtroppo ce l'ho fatta solo ora ad arrivare con il mio link!
http://cartaecuci.blogspot.it/2014/01/il-ciambellone-di-achille-dal-manuale.html
Ovviamente mi butto sulla cucina. Sto provando (e assaggiando) tutti i dolci tratti dal mitico manuale di Nonna Papera!
È ben vero che i regolamenti sono i regolamenti, ma è anche vero che, in questo caso possiamo fare una deroga. Perché? Semplicemente perché i partecipanti al tè di giovedì scorso non sono stati molti e non credo che Stefania, unica altra partecipante, abbia nulla in contrario. Ti dirò di più. Avevo già pensato di modificare il regolamento, perché mi sono resa conto che la storia dei tre giorni è un po' assurda: in fondo non siamo mica a scuola, no? Diciamo che mi sono ispirata ad altre iniziative che ci sono in giro, ma senza particolare convinzione. Le modifiche saranno rese pubbliche in tempi brevissimi!
Elimina^_^
EliminaSono in pausa pranzo ed ho avuto finalmente modo di leggere per intero tutto questo interessante post ed ammirare le foto che hai scattato!
Grazie.
Spero di riuscire ad ammirare tutto dal vero quanto prima!
Ne vale assolutamente la pena!
EliminaRi ciao Squitty!
RispondiEliminaGrazie del reportage, sono sicura che anche ai miei Minions piacerebbe un sacco. Lo aggiungo alla lista dei musei da visitare, non appena avremo un weekend senza febbre :-)
Alla prossima!
Ne sono sicura! Divertitevi!
Eliminawow che posto bellissimo! in viaggio di nozze siamo capitati in un posto simile in danimarca, ma questo mi sembra più bello!! grazie della segnalazione!
RispondiEliminaC'è anche una sede a Milano. Non vedo l'ora di andarci!
EliminaMi pare davvero molto interessante. Spero di riuscire a organizzare una visita, io non abito lì vicino, perché è un ambito che suscita interessi mai sopiti... E di certo il tuo reportage invoglia a organizzare subito una giocattolata!
RispondiEliminaE' davvero molto carino!
EliminaMa che meraviglia...grazie Squitty. ...
RispondiEliminaE' veramente spettacolare, Angela.
EliminaDa non perdere.
ma pensa un po': abito nella "bassa lodigiana" (come la chiamiamo noi) e neppure conoscevo l'esistenza di questo posto da fiaba...
RispondiEliminaè proprio vero che tendiamo a guardar lontano e non vediamo le meraviglie che ci sono vicine!
grazie Federica!
lori
Allora, Lori, devi proprio rimediare e andarci!
EliminaHAi scritto che è comodo da raggiungere anche in camper, me lo segno! ;)
RispondiEliminaSì, c'era un ampio e comodo parcheggio proprio nel paese. Non ricordo se si potesse stare a dormire però, perché noi siamo andati da un'altra parte.
EliminaCiao, mi sono immersa in queste bellissime foto! Un reportage attento e coinvolgente che riporta al passato con le indicazioni del presente. Tantissimi complimenti per questo bel post <3
RispondiEliminaMaris
Proprio così, Maris, il passato che diventa attuale.
EliminaUn luogo davvero speciale.
Per grandi e piccini.
Quanto è bello questo museo, ciao
RispondiEliminaRobby è bellissimo. Se ne hai la possibilità, facci un giretto.
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