La realizzazione di questo Calendario dell’Avvento risale ad almeno quindici anni fa, ad un periodo in cui il mio hobby preferito, per non dire l’unico, era il ricamo a punto croce.
Ci sono talmente affezionata, che non ho mai pensato di sostituirlo e proprio perché lo usiamo ancora con gioia, divertendoci a spostare il bottoncino rosso da un giorno all’altro, non avevo mai fino a quest’anno preso in considerazione l’idea di crearne uno apposito per il Pripi, uno di quelli che ai bambini piacciono tanto, con le finestrelle che si aprono e che contengono tante piccole sorprese.
Questo calendario è anche, come ho già spiegato, il responsabile della nascita della nostra ormai consolidata abitudine di fare l’albero e di addobbare la casa il 1° dicembre.
In quegli anni trovare schemi a punto croce, non era facile come oggi, soprattutto perché Internet non esisteva o almeno non era conosciuto e diffuso nelle case come lo è adesso. Certo esistevano le riviste, le enciclopedie, i manuali, ma non era poi così scontato reperire in tempi brevi quello che serviva. Proprio per questo motivo questo mio ricamo natalizio mi risulta prezioso: penso di aver perso più tempo a trovare e inventare gli schemi che a ricamarlo.
Ricordo di aver avuto sottomano quella striscia di tela Aida e di aver pensato che avesse le dimensioni giuste per realizzarlo. Non mi preoccupai minimamente di cercare prima i motivi adatti. E questo fu un grande errore.
Dopo aver creato con il filo rosso una griglia di ventiquattro caselle (sei file da quattro) più un rettangolo nella parte inferiore corrispondente al giorno di Natale, fui pronta a ricamare. Ma ricamare cosa?
Anzitutto il numero del giorno e questo, tutto sommato, fu relativamente facile, perché avevo un libricino con schemi di lettere e numeri, che fu veramente utile. Decisi di farli dello stesso colore (rossi come la cornice), ma completamente diversi fra loro per dimensione e per stile.
A quel punto bisognava trovare i motivi natalizi adeguati: lo spazio a disposizione si era ulteriormente ridotto, le pubblicazioni a mia disposizione non erano poi così tante e non avevo la minima intenzione di acquistarne altre, perché probabilmente per trovare ventiquattro disegni natalizi della dimensione giusta, avrei dovuto comprarne una montagna.
Cominciò così la ricerca.
Mi resi conto subito, che non sarei mai arrivata ad averne un numero sufficiente e decisi quindi di integrare con la scritta Buon Natale frammentata e sparsa in tutto il quadro. Usai un filo dorato (scomodissimo) per scrivere Buon e uno di un bel verde scuro per scrivere Natale.
Rimanevano ancora solo dieci caselle da riempire, ma non fu comunque facile, perché lo spazio scarso mi costrinse ad inventare letteralmente molti dei motivi. Il disegno finale, invece, non diede particolari problemi, perché il riquadro era decisamente più grande.
Restava da risolvere un ultimo problema: inventare qualcosa che permettesse di evidenziare il giorno. Pensai subito ad un bottone, ma attaccato come?
Da una striscia di velcro con l’adesivo (parte asola) ritagliai venticinque minuscoli quadrati che poi attaccai (e fissai a mano) nei vari riquadri. Ricordo che non fu una passeggiata, primo per la rigidità del velcro (i quadratini dovevano essere tutti uguali e non riuscivo a tagliarli così), poi per la presenza della colla (che si appiccicava sulle lame della forbice), infine perché cucirli a mano mi rovinò le mani. Li misi in evidenza con il punto scritto.
Preparai infine il bottoncino, cui attaccai un quadratino ritagliato dalla parte uncino.
Fu un lavoro lungo, anche molto improvvisato, ma di grande soddisfazione.
Aggiornamento del 17 novembre 2014
Con questo post partecipo con estremo piacere alla splendida iniziativa di Daniela (Decoriciclo) e di Maria (Africreativa).
Adoro le decorazioni che hanno una storia e restano con noi a raccontare della nostra vita. Bellissimo Squitty, davvero!
RispondiEliminaTi ringrazio molto! In effetti ci sono molto affezionata, così come sono affezionata a tutte le montagne di decorazioni che ho fatto in questi anni. Ogni volta che riapro gli scatoloni, giuro, mi commuovo!!! Ci sono dentro ore e ore di lavoro. Dicevo l'altro giorno a mio marito che non avrei problemi a separarmi da oggetti di altro tipo che ho in casa, anche più preziosi, ma non mi separerei mai dai miei lavori. Però è anche vero che, in certi anni - non ora perché non ne ho più il tempo - ho fatto tante cose da regalare. Ma, ovviamente, un esemplare lo tenevo sempre per me!!!
EliminaAdoro il Natale e adoro il punto croce..... connubbio perfetto per questo lavoro, che è a dir poco bellissimo!!!! Brava!!! Complimenti!!!
RispondiEliminaIn effetti ci sono parecchio affezionata. Tu ricami, dunque capisci perfettamente come nasce l'amore per i propri lavori!
EliminaGrazie Federica per la condivisione.
RispondiEliminaTi ho letta con il fiato sospeso (cosa si inventerà? Come farà a riempire le caselle?).
Sei stata bravissima e con molta inventiva!
Ne valeva la pena, dai!
E ora non cambiarlo che è splendido!
Grazie per aver partecipato alla nostra iniziativa di Natale1
Un abbraccio Maria
No, non lo cambio di certo!
EliminaE' una di quelle cose che fanno ormai parte del nostro Natale!
Grazie a voi per averla organizzata!
Un capolavoro di fantasia, progettazione e precisione.
RispondiEliminaTroppo bello!
Cucire il velcro adesivo è una tortura, sei stata bravissima a non mollare.... se l'avessi realizzato qualche anno più tardi, quando sono venute di moda le calamite per le tende, avresti potuto prendere spunto e usare due magnetini, uno sul bottone e uno dietro il pannello.
Complimenti per il lavorone. =)
Dani
Grazie, Daniela.
EliminaRicordo di aver recuperato quella striscia di tela Aida da un qualche altro lavoro ed ho veramente improvvisato, partendo dalla griglia dei 24+1 riquadri.
Non sapevo manco cosa fossero i magnetini, quando l'ho realizzato (il che ti dà l'idea di quanto tempo è passato!).