IL GIOCO DEGLI ADDOBBI PREFERITI

Ci vuole un albero di Natale. 

Poi ci vuole un porta albero di Natale.

Dopo ci vogliono le lucette.

Dopo bisogna avere il puntale.

Dopo ci vogliono degli addobbi.

Adesso ci vogliono tutte le cose da mettere in giro per la casa.

E dopo devi … puoi giocare a scegliere l'addobbino che ti piace di più.

Si può giocare solo in tre: me, Cipi Cipi e Piri Piri.

Cipi Cipi è un uccellino e Piri Piri sono le due formichine.

(parola di Pripi)


Ecco, se avete ben chiari questi punti, siete davvero pronti a giocare al Gioco degli Addobbi Preferiti.

Nello scorso fine settimana abbiamo fatto l'albero e abbiamo addobbato la casa come da tradizione, la nostra tradizione. Un'abitudine nata per caso, poi mantenuta negli anni, semplicemente perché ci piace così.

Addobbi e decori sono conservati in cantina, sigillati meticolosamente in buste di plastica trasparente: numerosi minuscoli pacchettini (con tanto di bustina profumata) che contengono tre/quattro cose al massimo e che poi vengono riposti in scatole ben sigillate. Fatta questa premessa, risulta chiaro come sia pressoché impossibile prendere una qualsiasi decorazione senza tirare fuori tutto il resto.

Inizialmente l’operazione di recupero avveniva più avanti, attorno o addirittura dopo l’Immacolata, poi l'esigenza e la volontà di usare il mio Calendario dell'Avvento ricamato fin dal primo giorno (e ti credo, con tutto il lavoro che mi è costato!), ci ha inevitabilmente portati ad anticipare i tempi. Non che sia un grande sforzo comunque, soprattutto da quando c'è il Pripi!

Una volta portati su tutti gli scatoloni, più o meno sei viaggi per quattro piani di scale, si procede con un rituale sempre uguale a se stesso, non per questo meno bello: si va a prendere l’albero, lo si sceglie con cura, lo si trasferisce a casa, lo si lascia fuori dalla porta almeno fino a quando non sia stato sistemato il piedestallo.

E poi? Poi ci si mette comodi, si schierano macchina fotografica e videocamera e ci si prepara per il taglio della rete. Quest’anno il Pripi ha fatto tutto da solo, ha preso la sua forbice con le punte arrotondate e i manici rossi e, con molto entusiasmo, si è messo all’opera. È salito sopra una sedia per arrivare fino in cima e noi lì, inebetiti, a guardarlo, neppure fosse un'autorità che taglia il nastro all'inaugurazione di una mostra d'arte!

Siamo già arrivati al suo sesto Natale e la cosa fa un certo effetto, non si può nasconderlo, ma queste sono le considerazioni di tutti i genitori che vedono i bimbi crescere in fretta e il tempo che corre via troppo velocemente. Ma bando alla malinconia, è un bel momento questo, è una giornata speciale per tutti noi e non sono previste lacrime, neppure lacrimucce di commozione.

A Papallo spetta il compito di inserire nello stereo il cd dello Schiaccianoci che da sempre accompagna questo nostro momento magico. Al Pripi questa abitudine, nata molto prima di lui, piace abbastanza (Io ascolto la musica rock!) e passa il tempo a chiedere Quando arrivano i funghetti? Ve li ricordate i piccoli funghetti danzanti in Fantasia? Ecco quelli!

Ecco, tutto è pronto: l'albero, la musica, tutte le scatole aperte e ....

Non vorrete cominciare senza di noi, vero? … Certo che no! Vi stavamo aspettando!

Ed è davvero così, perché Cipi Cipi e Piri Piri avevano già annunciato il loro arrivo. Del resto, quando arriva il Natale, loro sono sempre dei nostri! Anche loro sono, un po’ come i Panini, parte della famiglia e sono senza dubbio i compagni ideali per fare il Gioco degli Addobbi Preferiti, anzi senza di loro il gioco non si può davvero fare.

Cipi Cipi, come ci ha spiegato il Pripi, è un uccellino nato dalle mani di Papallo, ovviamente per caso. Uno di quei personaggi che nascono così al volo (letteralmente) per allietare i nostri bimbi e che, normalmente, vengono subito dimenticati, perché troppo legati ad un momento preciso e quindi spesso poco utilizzabili in altri contesti. Cipi Cipi, invece, è rimasto, ha continuato a volare in giro per casa, a incrociare gli altri amici, a vivere avventure immaginarie.

Le Piri Piri, invece, che viaggiano sempre in coppia, sono due formiche, per la precisione Piri Piri Destra e Piri Piri Sinistra, anche queste nate dalle mani di papà. Il loro nome è onomatopeico al 100%, perché le Piri Piri emettono questo verso inconfondibile – piri piri – tanto che una frase del tipo Formiche, piripate un po’ sta a significare più o meno Formiche, fatevi sentire (da Il quaderno delle parole).
 
Tornando al nostro gioco, questi personaggi, nati in momenti molto lontani dal Natale, si sono inseriti a forza in un terzo gioco che facevamo con il Pripi piccolissimo. Più che un gioco, lo definirei un passatempo, un semplice momento di osservazione, nulla di particolarmente geniale, che consisteva nel mettersi sotto l’albero, indicando gli addobbi che piacevano di più.

Come molti genitori sanno bene, la fantasia dei bambini, mischiando le cose più disparate, riesce a creare giochi e situazioni impensabili per un adulto ed ecco allora che un uccellino, delle formiche, un bambino, un papà o una mamma (mai tutti e due insieme) seduti attorno ad un albero appena addobbato possono giocare al Gioco degli Addobbi Preferiti, come fosse la cosa più naturale del mondo.

E non solo una volta, badate bene! Due, tre, quattro … decine di volte, praticamente ogni giorno nelle settimane che precedono e seguono il Natale. Certo per gli adulti non è il massimo dell’allegria, perché il gioco – dopo un po’ – è alienazione pura, ma quando il pargolo si diverte così tanto, come si fa a sottrarsi?

Vi sta passando la voglia, lo vedo. Vi interessa sempre sapere come si gioca? Con ottime probabilità, non avendo a disposizione un Cipi Cipi e delle Piri Piri (e sono certa che vi guarderete bene dall’informare i vostri bimbi della loro esistenza), il gioco non è poi così interessante. Ma io ve lo spiego comunque, non si sa mai … un momento di follia può sempre capitare.

Che cosa si deve fare esattamente?

Ci si siede attorno all’albero di Natale, partendo dal dietro (che per noi significa necessariamente salire sulla scala che porta in soppalco) e si prosegue a turno, prima Cipi Cipi, poi le Piri Piri, infine il Pripi (che si traduce prima mamma/papà, poi ancora mamma/papà, infine il Pripi), dichiarando solennemente…

[tocca a Cipi Cipi, che essendo dotato di ali sceglie sempre le decorazioni in alto]  … il mio addobbo preferito sono … le campanelle d’oro!

[adesso tocca alle Piri Piri] … il nostro addobbo preferito è … la pallina bianca di stoffa della mamma… 

[adesso tocca il Pripi] … il mio addobbo preferito è … la stella d’oro.

Si prosegue con un’elencazione estenuante di tutti gli addobbi (e guai a dimenticarne) che già solo questa, considerando le dimensioni del nostro albero e la quantità di decorazioni che lo ricoprono, stroncherebbe un bue. 

Esaurito il lato posteriore, si passa al lato sinistro, dove il rituale si ripete sempre uguale a se stesso:

… il mio addobbo preferito è … l’angioletto bianco della mamma …

… il mio addobbo preferito è … la stella di feltro bianca con la perla rossa …

… il mio addobbo preferito è … la mela rossa ….

Ho dimenticato di dirvi che mamma e papà, che impersonano sia il volatile che i due imenotteri, devono pure prestarsi ad alterare la voce e renderla piccola. In sostanza, se proprio proprio vi venisse l’ispirazione, dovreste parlare come foste un personaggio dei cartoni animati!

A questo punto un adulto normale comincia a dare segni di squilibrio, perché è conscio che il lato anteriore dell’albero e quello destro sono tutti da scoprire e da descrivere e, tenendo conto che sono anche quelli più visibili, sono inevitabilmente più ricchi di addobbi! Il che porta ad almeno un’altra mezz’ora di gioco.

Altra regola fondamentale è non ripetere mai un addobbo già detto e neppure nominare una decorazione che appartiene ad un altro lato dell’albero (perché un albero di Natale che si rispetti ha dei lati ben definiti!).

Avanti così allora:

… il mio addobbo preferito è … l’orsetto con il bastoncino di zucchero …

… il mio addobbo preferito è …. lo gnomino della mamma …

Ma quanti addobbi ci sono sul vostro albero? 

Troppi! - ve lo dico io - e la cosa tragica è che molti sono pure mie creazioni, vi rendete conto?



Cari lettori, finisce qui per me, con questo racconto un po’ visionario, l'iniziativa Giocando con mamma e papà e pure la collaborazione con Barbara di Accidentaccio. Una bella esperienza che mi ha insegnato cosa significa lavorare in squadra e che mi ha dato modo di parlarvi di alcun giochi speciali, che fanno ormai parte della mia famiglia.

Di giochi, naturalmente, Barbara ed io continueremo a parlare sui nostri rispettivi blog, perché mamme siamo e come mamme non possiamo certo sottrarci al dovere/piacere di intrattenere i pargoli. 

Forse un giorno ripeteremo questa esperienza, chissà.

Per intanto, e prima di salutarci, vi invito ad assistere ad un'appassionante gara delle macchinine.

Il regolamento per partecipare all'iniziativa, le nostre proposte delle settimane passate e i contributi di altre amiche si trovano qui.

Grazie per aver giocato con noi!




Aggiornamento del 23 dicembre 2017

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4 commenti :

  1. noooo, non ho nemmeno fatto in tempo a partecipare... conto sulla prossima edizione di giocando con mamma e papà!!!!

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    1. Non ti preoccupare! I link sono sempre i benvenuti! Li puoi inserire, quando vuoi!

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  2. Dai che ridere voglio giocare anch'io !!!! dunque: cambio la voce.... mi piace tutto Federica quello che hai fatto ... belle decorazioni!!!! ma anche quest'anno avete fatto così??
    Mi piace tutto veramente troppo ... le campanelle oro le ho anch'io!! sembrano sorelle oppure sono suonate come tutte le campane!!!!! ciaooooo

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    1. Ciao, Giusi!
      No. Quest'anno il gioco è stato solo nominato con una certa nostalgia, ma il Pripi oramai è grandino per giocarci ancora.
      Decorazioni ... alcune delle cose fatte e comprate nel corso di questi anni ... una marea ... sempre le solite, sono affezionata.

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