FREAKS IS COOL! - IL MAZZO DI CARTE

A me il circo non è mai piaciuto! Spiacente, ma è proprio così.

Parlo del circo tradizionale, quello con gli animali in gabbia e costretti a fare i buffoni; quello con i clown, che non mi hanno mai fatto ridere e che mi hanno sempre fatto l'effetto contrario; quello tutto lustrini e paillets, sul genere Moira, che proprio non si addice alla mia personalità.

Da piccola gli unici che mi piacevano davvero erano i trapezisti. Che poi non so se fosse una selezione obbligata (salviamo almeno qualcosa) oppure fosse passione vera.

È ben vero che, in quei tempi ormai remoti, non ci si poteva permettere di fare tanto gli schizzinosi, visto che La Tv dei Ragazzi era una sola, ma, riflettendoci ora per bene, penso mi piacessero sul serio, altrimenti non si spiegherebbe il mio svolazzare più o meno leggiadro fra panca della cucina e micro seggiola in vimini, simulando improbabili evoluzioni.

E non si spiegherebbe neppure il fatto che, oggi,  darei una mano per assistere ad uno spettacolo del Cirque du Soleil.

A parte questa fortunata eccezione, però, del resto non mi piaceva nulla, ma non tanto perché non apprezzassi la bravura degli artisti, quanto piuttosto perché, secondo me, opinione mai abbandonata, il circo si ostinava a voler mostrare un aspetto completamente diverso dalla realtà delle cose.

Ho sempre associato il circo a poster sbiaditi dal tempo, a lacrime sui volti dei pagliacci, ad una vita itinerante dura, che mi ha sempre dato una forte idea di instabilità.

Ma poi arte vera o trucchi da strapazzo? Verità o finzione? Illusione o inganno?

Soprattutto generosità o sfruttamento?

No, non parlo dello sfruttamento degli animali, di cui al giorno d’oggi si parla spesso e giustamente e su cui tutti abbiamo di certo la nostra opinione. Parlo dello sfruttamento delle persone.

Voglio parlarvi oggi di un fenomeno, certamente non più in voga ai tempi della mia fanciullezza (non sono poi così vecchia), ma che mi ha sempre colpito molto, impressionato molto, infastidito molto e che ho comunque percepito molto presente e associato al circo: quello dei fenomeni da baraccone, dei cosiddetti Freaks.

I Freak Show, detti anche Side Show (perché tenuti al margine del circo tradizionale), furono molto in voga dalla seconda metà dell’800, nella prima parte del '900, arrivando addirittura fino agli anni '60.

Erano spettacoli, in cui le attrazioni principali erano persone con deformità molto gravi. Persone non persone, veri scherzi della natura.

L’interesse per questi poveri disgraziati, in quell’epoca strana, era addirittura morboso. Disfunzioni e anomalie erano ricercati, richiesti, con un gusto per l’orrido, che si commenta da solo.

Ci fu, soprattutto nell’Inghilterra vittoriana, tutto un fiorire di circhi di questo tipo, il più famoso dei quali fu indubbiamente quello di Barnum and Bailey, che in pratica costruì la sua fortuna su questo tipo di spettacoli.

La classe media dell'Inghilterra vittoriana, rigorosa e perfezionista, non poteva certo accettare la deformità fisica, che veniva ritenuta inopportuna e che veniva esorcizzata proprio tramite questo genere di spettacoli, in cui il pubblico, spesso con crudeltà, insultava e derideva i circensi.

Pensate che c'erano persone pagate per trovare rarità biologiche, veri talent scout dell’orrore, che si spingevano nei posti più remoti alla ricerca di materiale umano da mostrare!

La letteratura su questo argomento è veramente vastissima, me ne sono resa conto, leggendo in rete una moltitudine di interessanti articoli. Questo perché per i fenomeni da baraccone ci fu pure un interesse scientifico, con tutte le difficoltà del caso, visto che a quel tempo la scienza, la filosofia, la libertà di pensiero si dovevano scontrare con gli ambienti più conservatori.

Su questo mondo strano, si potrebbe scrivere per ore, ma non è questo l’obiettivo di questo post.

Io qui voglio, prima di presentarvi la mia ispirazione, parlarvi di un magnifico film, che merita veramente di essere visto, perché pur trattando di un tema molto scabroso, è un film di una delicatezza e di una bellezza inaspettate.

Parlo di Freaks, diretto da Tod Browning nel 1932. Un film, che fu molto osteggiato, criticato, tagliato, censurato, proibito. Un film, che oggi è senza dubbio un cult movie.

Non è un film impressionante, anche se certo non si può rimanere indifferenti alle deformità degli attori: quelli che recitano sono veri freaks.

L’umanità di questi personaggi, il loro mondo di emozioni e di sentimenti, il loro essere uniti contro il resto del mondo, ma pur aperti ad esso, fanno molto pensare.

Il momento più significativo del film è, dal mio punto di vista, il banchetto nuziale, quando i Freaks scandiscono, per festeggiare, una frase, che denota un’apertura mentale non comune, certamente non alla gente normale: Gooble, gobble, noi l’accettiamo, l’accettiamo, è una di noi, una di noi.

Ma non voglio dirvi di più, ve lo lascio gustare in tranquillità!


Vi racconto, invece, che cosa mi ha suggerito questo film. E forse vi sorprenderà, perché ha sorpreso un pochino pure me. 

Quello che mi è venuto in mente è un mazzo di carte!

La fortuna gira, la sfortuna anche, basta poco per rovesciare le sorti di una vita, la disgrazia può toccare a chiunque, così come vincere una partita a carte non è sempre questione di merito.

Ho dunque deciso di realizzare un mazzo di quaranta carte, le carte regionali insomma, che vedo più vicine alla gente comune, proprio per la loro territorialità, rispetto al mazzo da cinquantadue carte.

La mia idea, velleitaria e folle, non ha il minimo senso, perché io non so disegnare! Di più, odio disegnare e questo perché sono e sono sempre stata conscia del mio limite. Io posso impegnarmi, posso starci ore davanti ad un foglio, ma i risultati non arrivano. I miei tratti sono infantili, imprecisi e brutti, decisamente brutti! Ho solo una vaga idea della prospettiva, non padroneggio le tecniche, ho un miglior senso delle proporzioni, ma è evidente che questo non basta. So colorare con precisione e me la cavo senza dubbio con il disegno geometrico, ma il disegno a mano libera per me è un'agonia.

Il Pripi disegna molto meglio di me, ve lo garantisco e, quando mi chiede di disegnare insieme, vado in panico, perché le mie capacità sono nulle. Mamma, ma tu sai solo disegnare un fiore? mi ha detto una volta - Sì, e pure male!

E allora perché? Perché voler disegnare personalmente un mazzo di carte? Perché autoinfliggersi questa tortura?

Il primo motivo è di ordine pratico. Come molte di voi sanno sono relegata a letto con l'influenza da giovedì scorso, quindi ho dovuto per forza di cose scegliere un progetto realizzabile anche in questa situazione. E, anzi, a proposito di questo, mi scuso fin da subito per la pessima qualità delle fotografie, mi è stato davvero impossibile fare di meglio.

La seconda ragione, invece, ha una motivazione precisa. Volevo delle carte imperfette, approssimative, difettose. Volevo carte realizzate un po' a casaccio, senza né arte né parte. Volevo, insomma, delle carte un po' freaks.

Ho acquistato due cartoncini neri, dai quali ho poi ritagliato le singole carte. È stata l'unica fase in cui sono stata precisa, in cui non ho improvvisato e sperimentato.

Ho scelto il cartoncino nero, perché il film Freaks è naturalmente in bianco e nero e nere sono le esistenze  dei protagonisti.

Ma siamo sicuri sia così? Io nel film ho intravvisto colori vivissimi e vivaci. Così come ho percepito vite piene e, tutto sommato, anche felici.

Per questo le carte sono state decorate da cornici di quattro colori diversi (corrispondenti, naturalmente, ai quattro semi).

La scelta dei colori a cera non è stata casuale. Anche se vengono usati dai bambini piccoli e spesso consigliati e richiesti nelle scuole, perché il loro utilizzo permette di interiorizzare meglio il segno, sono molto difficili da usare! 

Io non solo ho interiorizzato, ho distrutto non so quante punte!

Il loro uso, ovviamente, ha reso i miei disegni, già bruttarelli, ancora più approssimativi.

Sono nati così gli Assi: un personaggio con due teste, una donna barbuta, un uomo con il corpo di serpente, un uomo senza gambe.

Naturalmente, poi, i Re: il re con le corna, con tre occhi, con tre gambe, con tre braccia.

I quattro cavalli: con la cresta, con sei zampe, con due teste, con un corno.

E i quattro fanti: quello con la vita inesistente, quello con due teste, quello enorme, quello con la coda.

Gli spunti per questi disegni (parola grossa) arrivano un po’ dal film e un po’ dalle biografie di freaks realmente esistiti.

E tutte le altre carte?

Ho voluto annotare, in maniera volutamente imperfetta, i nomi di alcuni di questi fenomeni da baraccone, quelli di cui ho letto, con grande interesse e molta commozione, la storia.

Mio marito ha definito questa ispirazione un tantino macabra. Pensate che lo sia?



Prima di lasciarvi e, soprattutto, prima di sprofondare fra le coltri, ché il miglioramento di ieri è stato solo un miraggio, vi ricordo che Le Comari resteranno al circo per altri due appuntamenti: la prossima settimana a casa di Rosalba e quella successiva a casa di Barbara.

Rimango in attesa delle vostre ispirazioni circensi!

A presto ... spero!



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32 commenti :

  1. Certo che l'influenza a qualcuno fa anche bene...ti ha resa ancora più creativa. Macabra? Direi di no! Magari realista.

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    1. Cara Rosi l'ispirazione mi è venuta prima di ammalarmi. Mi devo preoccupare?

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  2. Forse tuo marito ha ragione... giusto un pelino macabra............ :P
    Non sapevo del fenomeno dei Freaks, né di questo film, anche se di qualcosa di questo genere avevo visto e sentito. Io amavo il circo da piccola, sarà che era una delle poche cose che facevo con mio papà sarà che amavo vedere gli animali dal "vivo"... poi sono cresciuta e non mi è piaciuto più, neanche un po', anzi! Come te i clown mi fanno l'effetto opposto, e in generale nessun circo mi attrae...
    Mi spiace che ancora non stai bene, ma vedo che trovi comunque il modo di "spassartela"!! :D Guarisci presto!!

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    1. A me l'unico circo che attrae è "Le cirque du soleil", ma è una cosa decisamente a sè. Per il resto mi viene 'na tristezzaaaaaaaaaaaaa!!!!
      Questo post è stato, cara Vivy, l'unico momento di lucidità in due settimane deliranti!

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  3. Ispirazione straordinaria! Sono sbalordita e divertita perché trovo l’idea delle carte con le raffigurazioni dei “personaggi” Freaks originalissima!
    L’ “Altra faccia del Circo” che racconti e ci fai conoscere è affascinante, seppur triste…in effetti lo sfruttamento di persone (come quello degli animali…ancora attualissimo) è il lato oscuro del mondo del Circo. Un lato oscuro che tuttavia il circo di concezione moderna sta cercando di scalzare.
    La figura del pagliaccio la trovo emblematica…oggi che sono adulta, in effetti quando ero bambina faceva tristezza anche a me pensare che dietro e dentro quelle maschere ci fossero persone pronte a far figuracce e a far ridere di sè…
    Ma la cosa più affascinante di tutte è scoprire come una semplice parola accenda un potenziale creativo e che le strade dell’ispirazione siano improbabili e sorprendenti per chi come noi ha voglia di esplorarle! Magnifico esempio questo bellissimo post! Bravissima Fede!
    Un superabbraccio e buona guarigione comare <3 <3 <3

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    1. Grazie, Fabiola, i tuoi commenti sono sempre TROPPOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!

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  4. Brava Federica! Macabra non direi...magari un filino inquietante!!! Pensa che io quel film ce l'ho in DVD perché lo ha scovato mio marito su una bancarella! Corro a condividere il tuo post. Intanto tu riposati e rimettiti presto in sesto!!!

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    1. Il film che ho io, ovviamente, fa parte della collezione di mio marito. E' lui che riesce a scovare cose particolari. Io sono più tradizionalista.
      Comunque sia, Barbara, se ti capita, guardalo. Ne vale la pena, considerati soprattutto gli anni in cui è stato girato!
      Grazie per la condivisione .... io devo ancora condividere, immagina un po'!

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  5. Anche a me come te il circo non mi ha mai fatto troppa simpatia , apprezzo gli acrobati in genere, giocolieri e magari le esibizione equestre .... trovo bellissimi quelli realizzati sul ghiaccio ....il film non l'ho mai visto ma posso immaginarne la trama
    quanto alla tua ispirazione beh non si può dire che ti manchi la fantasia ....
    bellissimo il tuo post pensare chew non sei al massimo se stavi bene che saresti riuscita a fare .... complimenti

    però a me se penso al circo vengono solo in mente bandierine, palloni , cerchi o birilli ....

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    1. Non sopravvalutare la mia abilità, Giusi cara!
      Bandierine, palloni, cerchi e birilli ..... praticamente il meglio!

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  6. Anche io amavo i trapezisti e da bambina sognavo di seguire il circo per insegnare ai bambini delle roulottes...Per una che ha la scuola sotto casa...
    Le tue carte sono decisamente inquietanti...ma fanno riflettere. Un bacio

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    1. Insegnante da sempre, cara Dolcezze! La tua, allora, è vera vocazione!
      Le carte un po' inquietanti lo sono, ma lo scopo era certamente far riflettere su questo fenomeno poco conosciuto!

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  7. A differenza di te amo molto il circo e, quando possiamo, ci andiamo con tutta la famiglia. Fantastici i trapezisti, i giocolieri ... Ogni volta mi domando come fanno!
    Terribile quello che facevano un tempo con le persone "diverse". Le vedevano proprio come mostri purtroppo. Il film non lo conoscevo. Grazie per avercene parlato.
    Le tue carte: un po' inquietanti lo sono ... ma complimenti all'artista.
    Guarita dall'influenza?
    Un abbraccione Maria

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    1. Mariaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa,, i tuoi complimenti all'artista valgono triplo ..... io sono patologicamente impedita nel disegno!!!!
      Guarita? Non direi!!!!

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  8. io non amo alcuni aspetti del circo, come i clown che proprio non mi fanno ridere, ma i trapezisti sono fantastici
    carmen

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    1. D'accordo con te, Carmen, i trapezisti sono spettacolari, come del resto i giocolieri. I clown davvero no!

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  9. A parte che l'idea è straordinaria... beh si forse un po' inquietante...
    Però non mi sarebbe mai venuta in mente...
    In ogni caso anch'io odio il circo, non solo per gli animali ma in generale mi mette una tristezza assurda!

    Maira

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  10. Non sapevo assolutamente di questo fenomeno e scoprirlo proprio da te mi fa piacere, perchè non si finisce mai di sapere! E perchè mi fa piacere saperlo da te?!?! Perchè mi piace molto come scrivi, perchè appena ho visto il post così lungo "mi è preso male" ma ero sicura che la lettura sarebbe stata piacevole! E così è stato! Grazie per aver fatto conoscere questa realtà!

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    1. Oh, cara Wanda, troppo buona!
      Per fortuna questa triste realtà fa parte del passato.

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  11. Ciao Federica!! Grazie per le info, conoscevamo le realtà dei freaks ma non abbiamo visto il film..., originali le tue carte regionali! Guarisci presto!! Intanto pensiamo cosa linkare alla raccolta..., a presto, un abbraccio!!
    Davide e Carmela

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    1. Il film merita, Davide e Carmela, guardatelo. Io l'ho trovato davvero molto delicato, anche se certo le deformità degli attori sono reali!

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  12. Ulalà... che post-one Federica!
    Mi è piaciuto tantissimo; dalle tue considerazioni sui freacks, argomento caro anche a Dylan Dog (fumetto che adoro), alla proposta del film che non ho visto ma che guarderò, alla tua favolosa ispirazione delle carte.
    E sai cosa porto io alla raccolta, nonostante non ti piaccia? Un pagliaccio artigianale... mi è venuto in mente che ho un post di due anni fa con Ilaria vestita da Carnevale.... ma magari arriverò in tempo anche con qualche altra ispirazione.
    A me il circo piaceva da piccola ma ora non piace più, almeno quello con gli animali... e anch'io non so cosa darei per assistere ad uno spettacolo del Circe du Soleil!
    Complimenti ancora! =)
    Dani

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    1. Non sono un'esperta di fumetti, anzi ti dirò, Daniela, sono una vera capra in materia, per cui la tue informazione risulta preziosa.
      E' vero che i clown non mi piacciono, ma è anche vero che la tua pagliaccetta è carinissima. Fra il resto in anni recentissimi pure io mi sono vestita da clown .... buffo, no?
      Al Cirque du Soleil, allora, ci andremo insieme!

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  13. Ahahah! perchè macabre? perchè sono nere? anche noi abbiamo fatto le carte in casa, ma ci abbiamo incollato sopra una foto delle carte vere…
    il circo? mai amato, mai gradito, e ora che i miei figli me lo chiedono ho pensato seriamente se mettere da parte un mio principio per il loro divertimento. Poi mi sono detta che no, non potevo. in fondo nessuno è mai morto per non essere stato al circo...

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  14. Nemmeno a me il circo è mai piaciuto, anzi i clown mi mettevano tristezza!
    Da bambina ero affascinata dalle contorsioniste, bellissime, morbide, tutte snodate...
    Se il prossimo tema mi ispira di più partecipo alla condivisione molto volentieri :-)
    A presto

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    1. Ma pure a te, Deborah, mettevano tristezza? Mi consolo, non sono l'unica allora!

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  15. Concordo con te sul circo e gli animali.... l'ho scritto anche nel mio post del circo!
    Belle le carte!!!

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    1. Ho letto il tuo post, Lisa.
      Credo siano in tanti a pensarla come noi.
      Grazie della visita!

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  16. Ciao Federica, ogni volta che leggo i tuoi post mi diverto, e mi piace anche il tuo stile "serio" perché vai dritta al punto.
    Bella l'idea delle carte, ma il nero ...
    Anche questo mese sono riuscita a dare il mio contributo sul tema proposto! Pensavo che non ce l'avrei fatta :D
    Alla prossima!
    Marina

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    1. Bentrovata, Marina!
      Dici niente nero?
      Grazie per il contributo!

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