[già su Squitty dentro l'asilo]
Se l'avessimo chiesto ad uno soltanto dei bambini, probabilmente ci avremmo messo meno tempo a risolvere il mistero la mia amica ed io.
Esaltate dall’idea che avevamo in testa, abbiamo cominciato a sfogliare il libro con una certa curiosità, perché io non l’avevo mai visto e lei - che pure ne conosceva l’esistenza - manco l’aveva mai aperto. Come due bambine davanti al nuovo giocattolo - e che giocattolo! - ci siamo tuffate fra le sue pagine con cupidigia alla ricerca di spunti, curiosità, idee.
La prima foto ci ha messo subito in difficoltà, perché il busto, che visto così dava pure l'idea di una cosa seria, proprio non l'avevamo mai visto.
La didascalia era molto chiara in merito: fu posto all’interno della sala maggiore dell’asilo. A quel punto ci siamo domandate quale delle due grandi sale della scuola potesse essere, perché noi di saloni grandi ne abbiamo più di uno.
Nessuna delle due, però, può essere paragonata alla piazza di una città d’arte con i palazzi prospicienti ricchi di meraviglie e non contiene neppure così tante opere d’arte in marmo da permettere al busto di confondercisi in mezzo. Gli unici capolavori presenti sono quelli dei nostri bambini.
- Però così c’è scritto …
- Sì, però, aspetta, senti cosa dice… "salvato dal bombardamento del 9 settembre 1943 dallo stesso scultore, allora novantenne, fu riportato, nel 1965, all’asilo e sistemato sulla parete esterna del piazzale-giardino".
- Ma dove in giardino? Ma sei sicura?
Come due aspiranti detective, con già evidenti scarse probabilità di carriera, siamo pure andate a verificare, peggio di San Tommaso. Il fatto che fosse scritto sul libro non era mica una garanzia sufficiente. Eppure era lì, tranquillo e beato, sulla parete più lunga, quella sulla quale si aprono le portefinestre che permettono ai bambini di uscire dalle sezioni direttamente in giardino.
Roba da matti!
È proprio vero che certi particolari sfuggono, che la nostra attenzione si focalizza sull’essenziale e quello che abbiamo intorno passa inosservato, ma - caspita! - quante volte siamo state in quel giardino? Non è passato poi così tanto tempo dalla Castagnata 2013 con i bambini in coro schierati proprio davanti a quella parete sotto lo sguardo severo del Zanella! Possibile che l’occhio non sia mai caduto neppure una volta sul busto marmoreo?
Qualche giorno dopo il Pripi, sfogliando il volumetto (quale miniera di informazioni per il nostro progetto!) con aria raggiante ha esclamato Ma questa è la mia scuola!
Non ho proprio resistito alla tentazione di mostrargli il busto del Zanella: Ma, senti, tu hai mai visto questa statua? Sì, mamma, è in giardino!
E io che già mi vedevo con la lente in mano! Una carriera stroncata sul nascere.
NOTA 1 Il busto di Monsignor Zanella, realizzato in marmo di Civezzano, è stato scolpito dallo scultore trentino Davide Rigatti e fu inaugurato il 22 dicembre 1923, in occasione della commemorazione del 40° della morte del fondatore. Riporta la scritta G.B. Zanella che nel nome di Dio, per primo l’infanzia raccolse, umanamente allevando.
NOTA 2 Ovviamente io e la mia amica non avremmo mai potuto scovare il busto marmoreo, cercandolo nella sala maggiore, perché quella sala, così come il palazzo in cui essa si trovava, oggi non ci sono più.
Aggiornamento del 10 maggio 2014
Squitty dentro l’asilo non esiste più, perché è confluito nel sito rinnovato della Scuola Materna Zanella, come ho raccontato qui.
Qui nell'armadio ho trasferito questo e alcuni altri post, cui sono particolarmente affezionata.
Ahahah, i bambini vedono tutto!!
RispondiEliminamarmo di Civezzano?????? Credevo ci fosse solo il porfido... ;-)
Mi sono cascate le braccia, giuro!
EliminaAnch'io non avevo mai sentito il famosissimo "marmo di Civezzano"!