LA SCATOLA DELLA BIGIOTTERIA

Come ho già avuto modo di dire varie volte, partecipo con parecchio entusiasmo al neonato gruppo Facebook Io decluttero!, perché mi diverto un mondo a vedere come tutte queste signore, spesso disperate, provano ad uscire, rincuorandosi vicendevolmente, da situazioni di impasse che durano da tempi immemorabili.

Io decluttero da sempre, ancora prima che questa operazione diventasse di moda, ben prima che assumesse questo nome, probabilmente persino prima che molte di queste signore fossero nate (ché sono quasi tutte molto più giovani di me), perché io declutteravo già nella mia casetta di bambina, quella che mi aveva costruito il mio papà e che io tenevo come un gioiello, perché era essa stessa un gioiello e tale doveva rimanere. Declutteravo pure nella casa delle mie Barbie, anche quella costruita dal mio papà, e che era una specie di palazzo più alto di me. Declutteravo nei miei giocattoli.

Insomma la confusione non mi è mai piaciuta, l’ordine e l’organizzazione sono nel mio DNA, anche se - state certe - questo non significa che io abbia una casa impeccabile, non sicuramente come vorrei che fosse.

Fatte queste doverose premesse, vi racconto che cosa ho combinato in questi giorni.

Stiamo tinteggiando casa e quale migliore occasione per attaccare senza pietà il superfluo? Pulire e lustrare ciò che pare pulito, ma che in realtà nasconde sorprese poco gradevoli? Rivoluzionare, modificare e cercare di dare un nuovo aspetto alla casa?

Vi risparmio, care amiche, il dettaglio sulle pulizie di fino, che - voglio dire - mi pare già un’operazione sufficientemente alienante senza dare ad essa un ulteriore spazio. 

Preferisco raccontarvi oggi (e nei prossimi post) l’aspetto divertente di questi cambiamenti, mostrandovi quello che mi sono inventata per eliminare, e recuperare al tempo stesso, alcune cosette che avevo in camera da letto, la prima stanza che abbiamo terminato.

Vicino al cofanetto dei gioielli tenevo da anni questa scatolina di latta, comprata un sacco di anni fa a Londra in un negozietto, che vendeva tè, teiere e tutto quello che serviva per rendere gradevole il rituale delle cinque.

Al suo interno conservavo quello che rimaneva della mia sterminata (nel vero senso della parola) collezione di orecchini. Poca roba ormai, considerati i molti anni passati, le rotture, gli smarrimenti, gli smontaggi, ma anche semplicemente il fatto che ormai non ho più l’età per andare in giro agghindata come un albero di Natale. A vent’anni attaccavo alle orecchie qualsiasi cosa potesse, anche con un minimo intervento, diventare un orecchino; adesso evito.

Comunque i superstiti, aperta la scatolina, erano questi; ve li mostro.

Ma cosa me ne potevo fare ora di tutta questa roba? Assolutamente nulla. Dunque fuori dalla camera e diritti nel bidone? Certo che no! Voi  avete idea di quanto materiale utile si può ricavare anche solo da queste poche cosette?

Mi sono dunque armata di pinza e forbice e ho cominciato a smontare, ricavando una bella quantità di schifezze (da buttare senza pietà),

recuperando però una consistente scorta di materiale utile per eventuali nuovi lavori, soprattutto natalizi.

La scatolina, ormai vuota, è entrata di diritto nell’armadio, perché - voi lo sapete meglio di me - scatole e vasetti sono indispensabili per mantenere l’ordine e possono sempre servire. Tutto questo ben di Dio, invece, sigillato in minuscoli sacchettini è finito nella scatola apposita, sempre dentro l’armadio.

Faccio comunque un confessione: non ho eliminato (e mai eliminerò) il paio di orecchini più divertente che io abbia mai indossato. Comprato in Inghilterra nel lontanissimo 1985, durante una vacanza studio; sfoggiato al liceo con orgoglio e invidiato da molte delle mie compagne di scuola; ormai sbiadito dal tempo, ché era di un intenso azzurro confetto, rimarrà solo il ricordo di un bel periodo.

Allora, amiche care, che ne pensate?



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10 commenti :

  1. Ottimo lavoro!! Hai veramente recuperato tutto il recuperabile! Io non so se ci avrei pensato; probabilmente avrei buttato tutto e basta...
    Sono curiosa di vedere cosa ci farai con tutto quel materiale!

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    1. Grazie cara. Queste cose non si buttano mai, possono sempre servire. Cosa ci farò? Difficile saperlo ora. Intanto le metto via con le altre, l'armadio serve anche a questo.

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  2. brava!! mai buttare le scatole soprattutto se così belle. possono sempre servire!
    orecchini originali!! come pensi di usarli?

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    1. Ma guarda chi c'è, Silvia la Mammaonweb, ci siamo già incrociate e ho già sbirciato il tuo blog! La scatolina ovviamente non l'avrei mai buttata. Orecchini a telefono: non penso li userò più, non sono più una teenager, li terrò per ricordo dei bei tempi andati.

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  3. Davvero un decluttering coi fiocchi! Io non saprei che farmene delle varie perline, ma visto che tu sei più creativa sicuramente ci stupirai!
    Bellissimi gli orecchini telefono... io nell'85 avevo tre anni :-)

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    1. E pure Mamma al cubo c'è! Anche il tuo blog ho sbirciato, ma di corsa (quanti ce ne sono da sbiriciare e da studiare). Gli orecchini telefono, all'epoca, erano una chicca e poi, figurati, a Trento mica si vedevano cose così originali. Tre anni ... ecco appunto, io sono la nonna del gruppo!

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  4. Io sono una di quelle disperate :D
    E sono molto possessiva e mi risulta difficile sbarazzarmi delle cose. Ma mi sto organizzando (che parolone per me).
    A presto.

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    1. Benvenuta Morgane! Anch'io sono gelosissima delle mie cose, però, come vedi, questo non è incompatibile con il decluttering!

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  5. Ecco invece io ero una di quelle che non declutterava mai niente! :D mettevo da parte un sacco di roba inutile perchè "ci ero affezionata" o "un giorno potrebbe servire". Ho scoperto la gioia del minimal da poco...saranno un paio d'anni e anche se non sono ancora bravissima a "lasciar andare" tutto devo dire che ho fatto dei bei passi avanti e ogni tanto mi metto lì e svuoto mezza casa :P
    Comunque voglio iscriverminanchenional gruppo! Non sapevo nemmeno esistesse! Ci troveremo lí, ciao!!

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    1. Ciao Doroty! Io non sono ancora minimal e probabilmente non lo sarò mai, perché la componente affettiva rimane sempre e di materiale di scorta ne ho sempre bisogno, ma c'è anche un limite. Quando ho il raptus, svuoto pure io!
      Ci ritroviamo sul gruppo!

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